Arriviamo ad Alberobello il pomeriggio dell’11 Maggio ed alloggiamo al Palazzo Scotto, dimora storica di un Trullo e lasciati i bagagli iniziamo a conoscere la caratteristica città dei trulli. Alcuni cenni storici ci introducono a conoscere meglio la città.
Il trullo dal greco ” tholos-cupola” risalirebbe alla metà del XV° secolo. La costruzione a secco, senza malta, fu imposta ai contadini dai feudatari del tempo , era vietato usare la calce. La struttura interna, anche se priva di supporti interni, il trullo possiede una statistica straordinaria. La proclamazione di Alberobello città regia nel 1797 segnò l’inizio dell’uso della malta e della calce. Dal 1996 Alberobello è patrimonio mondiale dell’UNESCO. Lo spessore delle mura e la scorsa presenza di finestre assicura un buon equilibrio termico:” caldo d’inverno- fresco d’estate”.Il rivestimento esterno è fatto di lastre calcaree“” CHIALCOLE”” che come tegole impediscono l’infiltrazione dell’acqua. Infine, all’apice del cono viene sistemato un pinnacolo decorativo diversi motivi. La presenza di un cornicione sporgente dal tetto viene utilizzato per la raccolta dell’acqua piovana in apposita cisterna. Le parti significative del trullo sono fondamentalmente : lo spazio centrale doppio, diviso dalla cupola con un soppalco che corrisponde al tetto conico e alcuni spazi laterali, alcove, cui sono attribuite specifiche funzioni: il dormire e il cucinare.
Iniziamo da Corso Vittorio Emanuele dove si trova il Santuario dei SS. Cosma e Damiano in stile rinascimentale, proseguendo si arriva al TRULLO SOVRANO costruito nella prima metà del ‘ 700, divenuto monumento nazionale a partire dal 1923 e rappresenta il più articolato trullo a due piani. La zona monumentale dei trulli si trova su una collina a sud del centro ” RIONE MONTI “e ” AIA PICCOLA “ dove le abitazioni sono allineate lungo otto vie parallele, dando vita ad un suggestivo e singolare aspetto di bellezza, in cima spicca la Chiesa di Sant’Antonio da Padova ,a croce greca con cupola conica a trullo alta 21,50 metri e un campanile a trullo.Tutta la zona conta circa un migliaio di trulli, con pietre grigie per le cupole e pareti bianche con finestrelle strette. Ogni trullo ha la sua storia. La maggioranza dei trulli sono abitati, circa 3000 persone, alcuni trasformati in negozi, gallerie d’arte, trattorie, bar, B&B.
Da Rione Aia Piccola si sale verso il Giardino Belvedere per ammirare il panorama offerto per la vista dei trulli. Visitare Alberobello è un viaggio senza tempo. D’Annunzio scriveva nei suoi taccuini dopo una visita ad Alberobello:” Mi sveglio e vedo un paese da sogno, come se dormissi tuttavia.”
BIBLIOGRAFIA : COMUNE DI ALBEROBELLO-UFFFICIO DEL TIRISMO-T.C.I.
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